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Un geniale “scettico del crimine”

Recensione de “Il giudice e il suo boia” di Friedrich Dürrenmatt

Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, Feltrinelli
Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, Feltrinelli

È il legame, indissolubile e tuttavia non necessario, tra carnefice e vittima (e insieme a esso la relazione, che dal punto di vista della pura teoria dovrebbe essere di causa ed effetto, tra delitto e castigo) il fondamento dei polizieschi di Friedrich Dürrenmatt, uno dei massimi esponenti della letteratura novecentesca e a mio avviso il più grande giallista di sempre (di lui ho già scritto più volte in questo blog); più che al crimine e ai suoi moventi, infatti, lo scrittore svizzero si interessa all’assassinio, al fatto di sangue, da un punto di vista filosofico, metafisico quasi, considerandolo un’aperta sfida all’ordine, alla razionalità e dunque alla comprensibilità (ancorché imperfetta, lacunosa) del mondo.Leggi tutto »Un geniale “scettico del crimine”

Lo uccisi perché era di Vinaroz

Recensione di “Delitti esemplari” di Max Aub

 
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio
Max Aub, Delitti esemplari, Sellerio

Immaginate un assassinio. E chiedetevi quale movente, per un tale atto, sia più naturale, universale, comprensibile e condivisibile (squisitamente in via di principio, s’intende) del puro odio, di quell’accesso di violenza cieca, e rabbia, e furore, e desiderio di annientamento che alberga in ciascuno di noi, che silenzioso pulsa nei più inviolabili recessi del nostro cuore infiammando pensieri e nutrendo le più oscure fantasie. Uccidere dunque. Semplicemente.Leggi tutto »Lo uccisi perché era di Vinaroz

Dove perfino i carnefici finiscono per essere vittime

Recensione di “La morte non dimentica” di Dennis Lehane

Dennis Lehane, La morte non dimentica, Piemme

Un romanzo giallo che ha lo spessore di una tragedia greca; il destino di un uomo che, simile a quello d’Edipo, porta in sé un’inevitabile sciagura; una colpa terribile (la reiterata violenza sessuale su un ragazzino) che distrugge una vita e, come la peggiore delle maledizioni, ne sconvolge irrimediabilmente altre fino a farsi eredità d’incubo.

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La filosofia lucidissima e incoerente di un romanziere

Recensione di “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij

Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Mondadori
Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Mondadori

Simboli dell’uomo, della sua miseria come della sua grandezza; incarnazioni, o per dir meglio momenti, dell’eterno conflitto tra bene e male; maschere tragiche e grottesche delle forze sociali, intellettuali e spirituali che agitavano la Russia di fine XIX secolo, i componenti della famiglia Karamazov (il padre Fedor, i figli Dmitrij, Ivan e Aleksej e l’illegittimo Smerdjakov), protagonisti de I fratelli Karamazov, l’ultimo e più ambizioso romanzo di Dostoevskij, sono soprattutto la più limpida rappresentazione dell’anima dell’autore, lo specchio delle sue lacerazioni.


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La giustizia degli uomini non è mai innocente

Recensione di “giustizia” di Friedrich Dürrenmatt

Friedrch Durrenmatt, Giustizia, Adelphi
Friedrch Dürrenmatt, Giustizia, Adelphi

Un giallo filosofico, un thriller psicologico, una partita a scacchi, un perverso gioco di specchi, una riflessione grottesca e amara sulla giustizia, sul suo senso e sulla sua applicazione. A partire dal titolo – Giustizia, che al lettore suona come una pretesa insistita, ostinata, non tanto che si faccia giustizia, ma che si dia giustizia, che possa esserci, cioè, un argine al disordine, alla morte, all’abisso etico dell’uomo – questo splendido (e labirintico) romanzo di Friedrich Dürrenmatt, non la più famosa delle sue opere ma di certo una delle più felici, è un sfida: al raziocinio, alla morale, all’organizzazione sociale di cui ciascuno di noi fa parte e nella quale, pur tra luci e ombre, si riconosce, e alle sue regole.


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Una casa, dieci persone, una vittima. E un colpevole

Recensione di “Omicidio a Road Hill House” di Kate Summerscale

Kate Summerscale, Omicidio a Road Hill House, Einaudi

Definire per negazione, o meglio per approssimazione, stilando cioè un elenco di quel che una determinata cosa non è e poi spuntandolo metodicamente voce per voce senza tuttavia esaurirlo, può essere un buon modo per approcciarsi a Omicidio a Road Hill House della scrittrice e giornalista inglese Kate Summerscale, insignito nel 2008 del prestigioso Samuel Johnson Prize.


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