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Franz Kafka

Una qualsivoglia categoria letteraria

Recensione di “Considera l’aragosta” di David Foster Wallace

David Foster Wallace, Considera l’aragosta, Einaudi

Alzi la mano che è a conoscenza del fatto che ogni anno, negli Stati Uniti, vengono ricoverati in pronto soccorso, in seguito a castrazione autoinflitta, tra i dodici e in ventiquattro maschi adulti (dati dell’Accademia americana per la medicina d’emergenza). Ancora, si faccia avanti chi ritiene di dover annoverare come Grande (maiuscola d’obbligo) narcisista letterario, uno dei più grandi romanzieri contemporanei americani: Philip Roth. Proseguiamo: c’è qualcuno che pensi sia impossibile spiegare perché e in che modo Kafka sia comico?
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Tra la realtà e la profezia

Recensione de “Il Castello” di Franz Kafka

Franz Kafka, Il Castello, Newton Compton Editore
Franz Kafka, Il Castello, Newton Compton Editore

Che sia l’identità la nostra più grande fragilità? Che sia proprio quell’assoluto bisogno di essere riconosciuti (e dunque in qualche misura accettati) per quel che si è, quell’urgenza che pretende venga colto (e accolto) tutto quanto contribuisce, per quanto impercettibilmente, a distinguerci da ogni altro, l’origine della nostra debolezza? Che sia quel che ci fa unici a condannarci?Leggi tutto »Tra la realtà e la profezia

La vanità di un dio demente

Recensione de “Il processo” di Franz Kafka

Franz Kafka, Il processo, Rizzoli
Franz Kafka, Il processo, Rizzoli

 

Come in una disputa medievale sugli universali, nella quale la battaglia tra opposti pensieri rappresentava la via per giungere a Dio, i temi della colpa, dell’innocenza, della giustizia, del suo manifestarsi e del suo operare – temi che toccano l’essenza stessa dell’esistere, e nel loro comprendere ogni uomo, il suo senso e il suo destino, penetrano nei labirinti della metafisica – stanno a fondamento de Il processo di Franz Kafka, romanzo inquietante, illusorio (come lo sono un ragionare febbrile, un calcolo ripetuto all’infinito, una deduzione inceppata nel proprio meccanismo logico), allegorico, enigmatico, allo stesso tempo inafferrabile e possente, reale al punto da risultare soffocante eppure evanescente come un sogno, o per meglio dire come un incubo.

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Il cuore di un uomo, e di uno scrittore, messo a nudo

Recensione di “Lettera al padre” di Franz Kafka

Franz Kafka, lettera al padre, Newton Compton
Franz Kafka, Lettera al padre, Newton Compton

Utilizzato come sinonimo di sinistramente grottesco, folle, incomprensibile, agghiacciante nella sua assurdità, l’aggettivo kafkiano ha in realtà ben poco a che vedere con le atmosfere di realtà sospesa che così comunemente gli vengono attribuite.


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