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Robert Louis Stevenson

Una fermezza adamantina


Recensione di “Il dottore e i diavoli” di Dylan Thomas

recensione - il dottore e i diavoli - dylan thomas
Dylan Thomas, Il dottore e i diavoli, Einaudi

Edimburgo, XIX secolo. Robert Knox, chirurgo di fama e apprezzato professore di anatomia, è uno scienziato, uno specialista, un “materialista per cui il cuore […] è un complicato organo fisico e non ‘la sede dell’amore’, un uomo per cui l’anima, poiché non ha forma, non esiste”.
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Disumano, non antiumano

Recensione di “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde”

Robert Louis Stevenso, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Newton Compton
Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Newton Compton

Che non ci sia logica nella natura umana? Che possa, essa sola, misteriosamente, violare il principio di non contraddizione, vivere nell’unità degli opposti e accogliere il sé e l’altro da sé come semplici aspetti differenti di una singola sostanza? Che non ci sia, che non possa esserci, distinzione netta tra bene e male, tra giusto e ingiusto, tra vendetta e perdono, ma soltanto sfumature sottili, impalpabili diversità frutto di scelte, atteggiamenti, inclinazioni, debolezze? Che non sia altro che caos l’anima dell’uomo?


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La trasfigurazione letteraria della legge evolutiva

Recensione di “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson

Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, Newton Compton
Robert Louis Stevenson, L’isola del tesoro, Newton Compton

“In principio era il buio. È nel buio della notte, magari una notte di tempesta, in una casa isolata nella brughiera, che si sprigionano i sogni […]. L’isola del tesoro è un manuale di archetipi. Tanto da indurre a chiedersi se non sia stato questo stesso libro a contribuire a crearli. Il pirata «Gambadilegno» per esempio […]. L’isola del tesoro […] fa sognare chi legge e chi ascolta, il presente perde di peso, il testo trasformato in voce si dipana come un filo evocatore, seguendo il quale, lettore e ascoltatore vengono trascinati lontano da una corrente di emozioni, un amniotico liquido scuro da cui emergono come indistinte isole, appunto, gli archetipi da riconoscere: il ragazzo-eroe che sa vincere le proprie paure, il signore scioccamente testardo, la favolosa ricchezza a un tempo stesso vicina e lontana […].


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