“Faccio rispettosamente notare…”
Recensione di “Il buon soldato Sc’vèik” di Jaroslav Hasek
Il vuoto formalismo della vita militare, la disciplina da palcoscenico degli ordini abbaiati con
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umorismo
Una terra che ha radici nel cielo
Recensione di “Una casa per Mr. Biswas” di V. S. Naipaul
L’amaro frutto di un raggiro, la beffa, l’ultima, la più cocente, di una stagione lunga quanto un’intera vita e costellata di rovesci, di ingenuità pagate a carissimo prezzo, di pietà negate e sterili furori, di mute gelosie ed esibiti disprezzi, di patetiche lotte intestine e amori immaturi, di irraggiungibili felicità e quotidiane umiliazioni.
Un grande scrittore travestito da regista
Recensione di “Saperla lunga” di Woody Allen
1969. Woody Allen debutta al cinema con Prendi i soldi scappa (anche se in realtà il primo lungometraggio, Che fai, rubi?, di cui firma sceneggiatura e regia, è del 1966), spassoso e genialoide finto documentario che racconta le tragicomiche avventure di Virgil Starkwell, ladruncolo fallito capace solo di combinare pasticci.
L’accademica ironia di Nabokov
Recensione di “Pnin” di Vladimir Nabokov
Pninizzato. Curioso termine (non dissimile, per certi versi, dal minaccioso avvertimento “Sarete tartufato!» di Molière) che significa acquisire atteggiamenti e forma mentis di Timofej Pnin, professore di lingua russa in una sconosciuta università della provincia americana e protagonista di un irresistibile romanzo di Vladimir Nabokov.