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Romanzi

Recensioni di libri di genere romanzo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

Swann, il principio di un infinito narrare

Recensione di “Dalla parte di Swann – Alla ricerca del tempo perduto I” di Marcel Proust

Marcel proust, Dalla parte di Swann, Mondadori
Marcel Proust, Dalla parte di Swann, Mondadori

Forse nessuna definizione più di quella di romanzo riesce a evocare l’universalità, la totale assenza di confini, l’aristotelica potenzialità di divenir qualsiasi cosa, la bellezza quasi inesprimibile di un raccontare che abbraccia tempo e spazio e non conosce soste né limiti. Eppure, la parola romanzo sembra perdere tutta la propria forza, la propria spinta vitale, e ridursi a una specie di insufficiente categoria, di più, a una semplicistica etichetta, nel momento in cui la si accosta al monumentale lavoro letterario di Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto.Leggi tutto »Swann, il principio di un infinito narrare

Come uno scanzonato filosofo di strada

Recensione di “Alta fedeltà” di Nick Hornby

definizione - Nick Hornby, Alta fedeltà, Guanda
Nick Hornby, Alta fedeltà, Guanda
 

L’amore. Per le donne e la musica. La passione, le brucianti delusioni, il rancore che consuma come un veleno e il solo conforto possibile, il rifugio nei brani che hanno accompagnato una vita intera, negli artisti che hanno fatto sognare, emozionare, che hanno saputo guardare dentro di noi e che più di chiunque altro ci hanno compresi.


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Il trillo del diavolo

Recensione di “Doctor Faustus” di Thomas Mann

recensione Thomas Mann, Doctor Faustus
Thomas Mann, Doctor Faustus, Mondadori

 

Il demonio, si sa, si nasconde nei dettagli, e di dettagli, presentati al lettore in forma di riflessioni, approfondimenti, digressioni, allegorie, teorizzazioni, è ricchissimo Doctor Faustus di Thomas Mann, forse l’opera più colta e tormentata del grande autore tedesco. Iniziato nel 1943 e terminato due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, questo romanzo, che racconta la tragica esistenza di un compositore, Adrian Leverkühn, che stringe un accordo con il diavolo e in cambio dell’eterna dannazione riceve in dono anni di geniale creatività musicale, durante i quali scrive componimenti grandiosi e immortali, è la magniloquente rappresentazione di una sconfitta.Leggi tutto »Il trillo del diavolo

Spettatore dell’incendio della propria casa

Recensione di “Da un castello all’altro” di Louis-Ferdinand Céline

recensione Louis-Ferdinand Céline, Da un castello all'altro, Einaudi
Louis-Ferdinand Céline, Da un castello all’altro, Einaudi

Nel cerchio perfetto della prosa di Louis-Ferdinand Céline la realtà così come noi la conosciamo (o per dir più esattamente crediamo di conoscere) finisce per aderire pienamente all’immagine che ne dà l’autore, per riflettersi in tutto e per tutto nel suo scrivere veemente, in quel rozzo, rabbioso e commosso “poetare in mezzo al fango” che è la più limpida espressione del suo infinito talento letterario, nel suo tratteggio ruvido come un graffio sul muro e nel medesimo tempo sublime, irraggiungibile, nell’adamantino scintillio di ogni parola, di ogni singolo momento del suo torrenziale narrare.


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La verità, ombra impotente della menzogna

recensione - William Gaddis, Gotico americano
William Gaddis, Gotico americano

“Mi sento parte di quella razza in via di estinzione che pensa che uno scrittore vada letto e non ascoltato […]. Molto spesso oggi sembra esserci la tendenza a mettere la persona al posto del suo lavoro. A trasformare l’artista che crea in uno che mette in scena, a ritenere più valido, o più reale, ciò che un autore dice a proposito della scrittura, che la scrittura stessa”. È interamente racchiuso in questa dichiarazione il senso del lavoro di William Gaddis, uno dei più significativi protagonisti del Novecento letterario.Leggi tutto »La verità, ombra impotente della menzogna

Una gloriosa, indimenticabile sconfitta

recensione - Saul Bellow, Il dono di Humboldt
Saul Bellow, Il dono di Humboldt, Oscar Mondadori

Definito dal suo stesso autore “un romanzo comico sulla morte”, Il dono di Humboldt di Saul Bellow, pubblicato nel 1975 (un anno prima che lo scrittore statunitense ricevesse il Nobel per la letteratura) e insignito del premio Pulitzer, oltre a essere un’agrodolce riflessione sul senso dell’esistere e sulla sua conclusione, è la ruvida esplorazione del mondo interiore di un uomo, delle sue speranze, dei sogni coltivati, delle sconfitte patite, delle illusioni cullate a dispetto di tutto e di tutti.

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La filosofia lucidissima e incoerente di un romanziere

Recensione di “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij

Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Mondadori
Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Mondadori

Simboli dell’uomo, della sua miseria come della sua grandezza; incarnazioni, o per dir meglio momenti, dell’eterno conflitto tra bene e male; maschere tragiche e grottesche delle forze sociali, intellettuali e spirituali che agitavano la Russia di fine XIX secolo, i componenti della famiglia Karamazov (il padre Fedor, i figli Dmitrij, Ivan e Aleksej e l’illegittimo Smerdjakov), protagonisti de I fratelli Karamazov, l’ultimo e più ambizioso romanzo di Dostoevskij, sono soprattutto la più limpida rappresentazione dell’anima dell’autore, lo specchio delle sue lacerazioni.


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Con gli occhi di una donna. E il cuore di una madre

Recensione di “A un cerbiatto somiglia il mio amore” di David Grossman

David Grossman, A un cerbiatto somiglia il mio amore, Mondadori
David Grossman, A un cerbiatto somiglia il mio amore, Mondadori

Si riflettono nelle ansie di una madre i travagli di un popolo, i traumi di una nazione, le ferite aperte di una comunità attraversata da guerre continue, conflitti feroci, isolati e disperati gesti di vendetta. Riverberano nell’anima fertile di una donna, nella sua ostinata volontà di vita, il fragore delle esplosioni, il rantolo dei moribondi, le urla agghiaccianti dei torturati e l’inumana determinazione degli aguzzini.


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L’opprimente assenza dell’uomo, della vita

Recensione di “Gita al faro” di Virginia Woolf

Virginia Woolf, Gita al faro, Garzanti
Virginia Woolf, Gita al faro, Garzanti

Una battuta in discorso diretto introduce la vicenda narrata, ne esprime la forma romanzo e immediatamente dopo si stempera in mille rivoli espressivi, fiumi carsici di flussi di coscienza, di pensieri, emozioni, dubbi; castelli di carta di riflessioni, desideri, paure. E la realtà intorno al mondo interiore dei personaggi – la famiglia in vacanza, la casa, il mare – prende lentamente forma, sfumata come in un sogno, intuitiva come una scenografia in penombra.


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