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Romanzi

Recensioni di libri di genere romanzo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

L’illusione di una generazione

Recensione di “Padri e figli” di Ivan S. Turgenev

Ivan S. Turgenev, Padri e figli, Feltrinelli

Ivan S. Turgenev, Padri e figli, Feltrinelli

Nella seconda metà del XIX secolo, la Russia vive profondi cambiamenti sociali. Nel 1861 i contadini vengono emancipati dalla servitù della gleba e anche all’interno dei ceti più colti, fino ad allora rappresentati dalle classi nobili, comincia a farsi strada una generazione di intellettuali provenienti in massima dalla piccola e media borghesia e dal mondo ecclesiastico. Tutto questo porta, rispetto al recente passato, a una più decisa democratizzazione delle idee, o meglio delle ideologie, e soprattutto alla pressante richiesta di una loro maggior concretezza.


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Hornby, un ragazzo di talento

Recensione di “Un ragazzo” di Nick Hornby

 

recensione Nick Hornby, Un ragazzo

Nick Hornby, Un ragazzo

Membro a pieno titolo di quella nutrita schiera di autori che, dopo un più che promettente inizio, ha progressivamente perduto smalto (come se avesse detto tutto quel che aveva da dire) e continuato a dare alle stampe romanzi soltanto per abitudine o forza d’inerzia, Nick Hornby resta comunque un piacevolissimo scrittore.


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Un credo politico riflesso nel destino di un uomo

Recensione di “Martin Eden” di Jack London

recensione Jack London, Martin Eden, Mondadori

Jack London, Martin Eden, Mondadori

L’esaltazione del sogno e la disillusione radicale e senza appello della realtà. È tra questi inconciliabili estremi che si snoda il percorso di vita di Martin Eden, protagonista dell’omonimo romanzo di Jack London. Figura complessa e contraddittoria, questo giovane marinaio (per certi versi alter ego dello scrittore), illetterato o quasi, è a un tempo un convinto e cinico individualista e un uomo generoso e altruista, capace di sentimenti impetuosi e di grandi sacrifici; e London, battagliero autore politico, ne fa un simbolo (seppur tormentato e irrisolto) delle sue idee, del suo credo socialista.


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Mahfuz, poeta della realtà

Recensione di “Tra i due palazzi” di Naghib Mahfuz

Naghib Mahfuz, Tra i due palazzi, Pironti

Naghib Mahfuz, Tra i due palazzi, Pironti

C’è qualcosa di sorprendentemente poetico nel realismo del grande scrittore egiziano Naghib Mahfuz, premio Nobel per la letteratura nel 1988. La sua prosa, pur essendo ricordo, analisi, resoconto, descrive tutto con puntualità e precisione ma senza aridità, e con magistrale naturalezza penetra fin dentro al cuore delle cose, svelandone l’essenza.


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L’amore confinato in un ghetto

Recensione di “Il pozzo della solitudine” di Radclyffe Hall

recensione - Marguerite Radclyffe Hall, Il pozzo della solitudine

Marguerite Radclyffe Hall, Il pozzo della solitudine

 

Sceglie l’elegante veste del romanzo Marguerite Radclyffe Hall (che fin da giovane rinunciò al proprio nome di battesimo e si fece chiamare John) per raccontare, ne Il pozzo della solitudine, il suo lavoro più noto e discusso, pubblicato nel 1928, una dolente storia di emarginazione e sacrificio: quella di Stephen Gordon – con ogni probabilità alter ego dell’autrice – figlia omosessuale di una coppia di aristocratici inglesi.


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La lunga strada verso l’umanità

Recensione di “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee

Harper Lee, Il buoi oltre la siepe, Feltrinelli

Harper Lee, Il buio oltre la siepe, Feltrinelli

La prosa di Harper Lee ha il ritmo dolcemente ipnotico dei racconti che si ascoltano intorno al fuoco, delle storie che ci accompagnano verso il sonno. È quieta, avvolgente, regolare come un respiro, come la carezza del mare lungo la rena, e allo stesso tempo è curiosa, vivace, attraversata da scosse elettriche di entusiasmo e da un desiderio, che sembra destinato a rimanere inappagato, di conoscenza, di risposte.


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A Belfast, nella commedia come nel dramma

Recensione di “Eureka Street” di Robert McLiam Wilson


recensione Robert McLiam Wilson, Eureka Street, Fazi Editore

Robert McLiam Wilson, Eureka Street, Fazi Editore

Una città attraversata dall’odio fratricida come da un’interminabile cicatrice; i segni della violenza e della lotta ovunque; sui monchi muri di mattoni sventrati dalle bombe, lungo sfinite facciate di case e palazzi coperte da un’assurda orgia di sigle, nella grigia rassegnazione dei vecchi come dei giovani, generazioni sacrificate, in un allucinante girotondo di morte, sull’altare di un ideale che, come il più crudele degli idoli, invoca il sacrificio umano.


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La sincerità (per nulla banale) del male

Recensione di “Le memorie di Barry Lyndon” di William Makepeace Thackeray

William M. Thackeray, Le memorie di Barry Lyndon, Fazi

William M. Thackeray, Le memorie di Barry Lyndon, Fazi

Tra le canaglie letterarie, il giovane e spregiudicato protagonista de Le memorie di Barry Lyndon, capolavoro di William Makepeace Thackeray, merita senza dubbio un posto d’onore. Non tanto per la perfidia, la sfrenata ambizione, l’inclinazione verso qualsiasi tipo di piacere dei sensi (donne, gozzoviglie, gioco d’azzardo), quanto per l’esibita – e a più riprese rivendicata – integrità delle sue azioni, o meglio, degli scopi che le alimentano.


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Appuntamento ad Alexanderplatz

Recensione di “Berlin Alexanderplatz” di Alfred Döblin

Alfred Doblin, Berlin Alexanderplatz, Rizzoli

Alfred Döblin, Berlin Alexanderplatz, Rizzoli

Quella di Franz Biberkopf è un’esistenza ai margini. Una vita sordida, di miseria materiale e morale, che prima brucia sulla pelle come una ferita e poi, proprio quando sembra guarire e rimarginarsi, si fa memoria prendendo l’odiosa forma di cicatrice. La cicatrice che Biberkopf si porta addosso è il suo destino, la sua condanna; egli è un uomo perduto, qualsiasi cosa cerchi di fare per evitarlo.


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