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Romanzi

Recensioni di libri di genere romanzo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

L’amore confinato in un ghetto

Recensione di “Il pozzo della solitudine” di Radclyffe Hall

recensione - Marguerite Radclyffe Hall, Il pozzo della solitudine
Marguerite Radclyffe Hall, Il pozzo della solitudine
 

Sceglie l’elegante veste del romanzo Marguerite Radclyffe Hall (che fin da giovane rinunciò al proprio nome di battesimo e si fece chiamare John) per raccontare, ne Il pozzo della solitudine, il suo lavoro più noto e discusso, pubblicato nel 1928, una dolente storia di emarginazione e sacrificio: quella di Stephen Gordon – con ogni probabilità alter ego dell’autrice – figlia omosessuale di una coppia di aristocratici inglesi.


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La lunga strada verso l’umanità

Recensione di “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee

Harper Lee, Il buoi oltre la siepe, Feltrinelli
Harper Lee, Il buio oltre la siepe, Feltrinelli

La prosa di Harper Lee ha il ritmo dolcemente ipnotico dei racconti che si ascoltano intorno al fuoco, delle storie che ci accompagnano verso il sonno. È quieta, avvolgente, regolare come un respiro, come la carezza del mare lungo la rena, e allo stesso tempo è curiosa, vivace, attraversata da scosse elettriche di entusiasmo e da un desiderio, che sembra destinato a rimanere inappagato, di conoscenza, di risposte.


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A Belfast, nella commedia come nel dramma

Recensione di “Eureka Street” di Robert McLiam Wilson


recensione Robert McLiam Wilson, Eureka Street, Fazi Editore
Robert McLiam Wilson, Eureka Street, Fazi Editore

Una città attraversata dall’odio fratricida come da un’interminabile cicatrice; i segni della violenza e della lotta ovunque; sui monchi muri di mattoni sventrati dalle bombe, lungo sfinite facciate di case e palazzi coperte da un’assurda orgia di sigle, nella grigia rassegnazione dei vecchi come dei giovani, generazioni sacrificate, in un allucinante girotondo di morte, sull’altare di un ideale che, come il più crudele degli idoli, invoca il sacrificio umano.


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La sincerità (per nulla banale) del male

Recensione di “Le memorie di Barry Lyndon” di William Makepeace Thackeray

William M. Thackeray, Le memorie di Barry Lyndon, Fazi
William M. Thackeray, Le memorie di Barry Lyndon, Fazi

Tra le canaglie letterarie, il giovane e spregiudicato protagonista de Le memorie di Barry Lyndon, capolavoro di William Makepeace Thackeray, merita senza dubbio un posto d’onore. Non tanto per la perfidia, la sfrenata ambizione, l’inclinazione verso qualsiasi tipo di piacere dei sensi (donne, gozzoviglie, gioco d’azzardo), quanto per l’esibita – e a più riprese rivendicata – integrità delle sue azioni, o meglio, degli scopi che le alimentano.


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Appuntamento ad Alexanderplatz

Recensione di “Berlin Alexanderplatz” di Alfred Döblin

Alfred Doblin, Berlin Alexanderplatz, Rizzoli
Alfred Döblin, Berlin Alexanderplatz, Rizzoli

Quella di Franz Biberkopf è un’esistenza ai margini. Una vita sordida, di miseria materiale e morale, che prima brucia sulla pelle come una ferita e poi, proprio quando sembra guarire e rimarginarsi, si fa memoria prendendo l’odiosa forma di cicatrice. La cicatrice che Biberkopf si porta addosso è il suo destino, la sua condanna; egli è un uomo perduto, qualsiasi cosa cerchi di fare per evitarlo.


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Cascarci sempre

Recensione de “Il circolo Pickwick” di Charles Dickens

 

recensione Charles Dickens, Il circolo Pickwick, Oscar Mondadori
Charles Dickens, Il circolo Pickwick, Oscar Mondadori
 
A differenza di quanto comunemente si crede, Dickens non è uno scrittore per ragazzi; i suoi romanzi non sono ingenui, né l’universo morale che costruisce può dirsi semplice, o peggio scontato. Spesso nelle sue pagine è l’oscurità a serpeggiare, la tenebra dei peggiori sentimenti umani a palpitare, e il controcanto lieve, spensierato, che l’autore affida all’agire di alcuni personaggi o alla descrizione di determinati momenti altro non rappresenta se non la complessità, la varietà della vita, inestricabile groviglio di tragedia e commedia.
La maestria nell’utilizzo del bagaglio narrativo comico-brillante permette a Dickens di mascherare la forza d’urto dei suoi lavori; in qualche modo lo rende uno scrittore “adatto a tutte le età” ma nello stesso tempo ne cela la profondità, la ricchezza, l’inquietante splendore.


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Nel cono d’ombra del mondo

Recensione di “Il dicembre del professor Corde” di Saul Bellow

recensione Saul Bellow, Il dicembre del professor Corde
Saul Bellow, Il dicembre del professor Corde
 

Albert Corde è un docente universitario. È americano. L’insegnamento per lui è un tentativo, una prova, una scommessa; è un codice attraverso il quale provare a comprendere il mondo, o meglio tutto ciò che ne mina l’ordine, il senso. Dolore, violenza, ingiustizia, odio; il caos è in grado di manifestarsi sotto molti aspetti, e Corde, impotente di fronte alle devastazioni che produce, può soltanto cercare di capirlo, di arginarlo con lo studio, la conoscenza.


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Una donna di nome Edith

Recensione di “L’età dell’innocenza” di Edith Wharton

 

Edith Wharton, L'eta dell'innocenza, Corbaccio
Edith Wharton, L’eta dell’innocenza, Corbaccio

Quel che colpisce maggiormente, in Edith Wharton, è la piena sincerità della scrittura. Nei suoi romanzi, infatti, l’autrice presenta se stessa e le sue convinzioni senza mascheramenti, senza paure. Prima di ogni altra cosa, le sue pagine sono coraggiose, nobili. Ne L’età dell’innocenza, una delle sue opere più famose, l’autrice narra l’amore intensissimo e “impossibile” tra Ellen Olenska e Newland Archer – ostaggi delle rigide e spesso ipocrite convenzioni dell’alta società newyorkese di fine Ottocento di cui fanno parte – e nel farlo si scaglia, colma di sdegno e rabbia, proprio contro quelle regole, e contro la soffocante organizzazione sociale che ne deriva.


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L’accademica ironia di Nabokov

Recensione di “Pnin” di Vladimir Nabokov

 

Vladimir Nabokov, Pnin, Adelphi
Vladimir Nabokov, Pnin, Adelphi

Pninizzato. Curioso termine (non dissimile, per certi versi, dal minaccioso avvertimento “Sarete tartufato!» di Molière) che significa acquisire atteggiamenti e forma mentis di Timofej Pnin, professore di lingua russa in una sconosciuta università della provincia americana e protagonista di un irresistibile romanzo di Vladimir Nabokov.


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