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Una crudele insensatezza

Recensione di “Il posto” di Annie Ernaux

Annie Ernaux, Il posto, L’Orma

C’è un momento in cui la diversità, che tutti contraddistingue, si fa estraneità? C’è un momento in cui questa semplice caratteristica, questo dato di fatto, diviene la perversione di se stessa, si tramuta in malattia, in qualcosa di odioso, detestabile, in conflitto? Esiste questo momento? È distinguibile da tutto ciò che da esso si origina? Come lo si scopre? Come lo si isola? In che modo lo si studia, lo si analizza, lo si decifra?
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“Perché noi portiamo il fuoco”

Recensione de “La strada” di Cormac McCarthy

Cormac McCarthy, La strada, Einaudi
Cormac McCarthy, La strada, Einaudi

Che cosa resta all’uomo quando a morire è il mondo? Che cosa resta di un uomo, di tutti gli uomini, quando ogni altro esistere si è spento? Che cosa significa aprire gli occhi, respirare, lottare in uno scenario di cenere e polvere assalito dal buio, frustato dal gelo, spazzato d’aghi di pioggia? Che senso hanno un padre e un figlio, e l’amore incondizionato che lega l’uno all’altro, in un terra derubata di compassione, strappata alla vita, selvaggia, regredita a una primordiale condizione di ferinità?


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L’aristotelico rispetto del vero

Recensione di “Papà Goriot” di Honoré de Balzac

Honoré de Balzac, Papà Goriot, Mondadori
Honoré de Balzac, Papà Goriot, Mondadori

È vizio l’eccesso di qualsivoglia virtù, ed è in qualche misura colpevole ogni anima che non abbia saputo educarsi alla moderazione, che non sia stata in grado di concepire limiti, che si sia consumata nella propria generosità, nell’affanno di un amore sovrabbondante e incontrollato. Questo l’universale metro di giudizio etico su cui si fonda Papà Goriot, uno dei romanzi più noti e amati di Honoré de Balzac.Leggi tutto »L’aristotelico rispetto del vero

L’universo puro e feroce del mito

Recensione di “Edipo re” di Sofocle

Sofocle, Edipo re, Garzanti
Sofocle, Edipo re, Garzanti

Di fronte agli inappellabili decreti del fato, la libertà dell’uomo non è che un fardello, il disperato piangere del neonato che con tutte le sue forze chiede di essere nutrito, rivendica il suo diritto a esistere, ma che può vivere solo per volontà altrui. L’oscurità e l’ignoto, materia dei suoi giorni, condannano all’impotenza, alla sterilità la sua volontà, le sue deliberazioni, ogni suo sforzo.


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Lo psicologo, il padre e l’assassino

Recensione di “Il discepolo” di Michael Hjorth e Hans Rosenfeldt

recensione Michael Hjorth, Hans Rosenfeldt, Il discepolo, Einadi
Michael Hjorth, Hans Rosenfeldt, Il discepolo, Einaudi

Un thriller di pregevole fattura, costruito non tanto sull’intreccio (comunque complesso, ricco di colpi di scena, di tensione, e capace di coinvolgere dalla prima all’ultima pagina) quanto sul disegno, psicologico e caratteriale, dei personaggi, dei protagonisti come delle figure di contorno.Leggi tutto »Lo psicologo, il padre e l’assassino

Non si risolve una tragedia nascondendola

Recensione di “Un dramma borghese” di Guido Morselli

recensione - Guido Morselli, Un dramma borghese, Adelphi
Guido Morselli, Un dramma borghese, Adelphi

Nella prigione di un corpo malato, che rende soffocante e insopportabile anche la raffinata ospitalità di un albergo, l’accogliente organizzazione delle camere, la sobria architettura degli spazi comuni; e da qui nell’abisso di un rapporto mai nato e d’improvviso esploso in una forma d’amore corrotta, disturbata, ossessiva, in un furente germogliare di irrazionale passione, in una pretesa d’esclusività sorda alla colpa e alla vergogna e testardamente ignara della realtà e delle sue regole, del vivere sociale e delle sue leggi, della morale e dei suoi dettati.


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La filosofia lucidissima e incoerente di un romanziere

Recensione di “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij

Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Mondadori
Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, Mondadori

Simboli dell’uomo, della sua miseria come della sua grandezza; incarnazioni, o per dir meglio momenti, dell’eterno conflitto tra bene e male; maschere tragiche e grottesche delle forze sociali, intellettuali e spirituali che agitavano la Russia di fine XIX secolo, i componenti della famiglia Karamazov (il padre Fedor, i figli Dmitrij, Ivan e Aleksej e l’illegittimo Smerdjakov), protagonisti de I fratelli Karamazov, l’ultimo e più ambizioso romanzo di Dostoevskij, sono soprattutto la più limpida rappresentazione dell’anima dell’autore, lo specchio delle sue lacerazioni.


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Il cuore di un uomo, e di uno scrittore, messo a nudo

Recensione di “Lettera al padre” di Franz Kafka

Franz Kafka, lettera al padre, Newton Compton
Franz Kafka, Lettera al padre, Newton Compton

Utilizzato come sinonimo di sinistramente grottesco, folle, incomprensibile, agghiacciante nella sua assurdità, l’aggettivo kafkiano ha in realtà ben poco a che vedere con le atmosfere di realtà sospesa che così comunemente gli vengono attribuite.


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