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Romanzi

Recensioni di libri di genere romanzo a cura de “Il Consigliere Letterario”.

La cognizione del tempo, dell’uomo e del dolore

Recensione di “La cognizione del dolore” di Carlo Emilio Gadda

Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti
Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti

A un tempo mezzo e fine, la scrittura esplora e conosce se stessa nel suo farsi, saggia potenzialità espressive e limiti intrinseci (tematici e formali) nel momento esatto in cui comincia a costruire l’edificio narrativo all’interno del quale vivrà, si mette alla prova nell’obbedienza o nella trasgressione alle regole di genere, muta (o prova a farlo) nell’originalità delle scelte e nell’acquisizione di nuovi punti di vista, rinasce nella voglia e nel coraggio di sperimentare, nel desiderio di dar forma a un racconto mai prima raccontato. Al tempo stesso mezzo e fine, la scrittura è dunque un eterno ritorno a sé, un continuo vestirsi e rivestirsi d’accenti e sfumature, un improvviso scintillare di luce che abbraccia l’orizzonte e una liquida pozza d’ombra gonfia d’ogni paura e satura di tutte le speranze.Leggi tutto »La cognizione del tempo, dell’uomo e del dolore

L’aristotelico rispetto del vero

Recensione di “Papà Goriot” di Honoré de Balzac

Honoré de Balzac, Papà Goriot, Mondadori
Honoré de Balzac, Papà Goriot, Mondadori

È vizio l’eccesso di qualsivoglia virtù, ed è in qualche misura colpevole ogni anima che non abbia saputo educarsi alla moderazione, che non sia stata in grado di concepire limiti, che si sia consumata nella propria generosità, nell’affanno di un amore sovrabbondante e incontrollato. Questo l’universale metro di giudizio etico su cui si fonda Papà Goriot, uno dei romanzi più noti e amati di Honoré de Balzac.Leggi tutto »L’aristotelico rispetto del vero

La miseria di un uomo vivo

Recensione di “Il clan dei Mahé” di Georges Simenon

Georges Simenon, Il clan dei Mahé, Adelphi
Georges Simenon, Il clan dei Mahé, Adelphi

Il viaggio, metafora fin troppo trasparente e abusata della presa di coscienza di sé, del tempo perduto, della vita mai davvero vissuta, riflesso nello specchio deformante della vacanza borghese, della villeggiatura quieta e noiosa, muta nel suo opposto, inciampa in un opaco groviglio di rimpianti, si smarrisce in un cortocircuito pensieri confusi, di desideri intensi e inesplorati, di sogni a occhi aperti che hanno il sapore metallico degli incubi, e finisce per ritrovarsi sempre nello stesso luogo, coincidenza di principio e fine, illusorio spiraglio di libertà, replica odiosa eppure irresistibile della quotidiana prigionia dell’esistere.Leggi tutto »La miseria di un uomo vivo

Il lutto delle virtù infrante

Recensione di “Il colonnello Chabert” di Honoré de Balzac

Honoré de Balzac, Il colonnello Chabert, Newton Compton
Honoré de Balzac, Il colonnello Chabert, Newton Compton

“Sapete voi […] che esistono al mondo tre tipi di uomini, il prete, il medico ed il magistrato i quali non possono nutrire molta stima per il prossimo? Forse per questo, vestono di nero: portano il lutto di tutte le virtù, di tutte le illusioni infrante. Ma il più sventurato è l’avvocato. Quando ci si rivolge al sacerdote è perché ci comanda il pentimento, il rimorso, la fede che riscalda ed eleva il sentimento; il sacerdote trova nella sua missione una gioia intima: egli purifica, assolve, riconcilia.


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L’azzardo del vivere

Recensione de “Il giocatore” di Fedor Dostoevskij

recensione Fedor Dostoevskij, Il giocatore, Garzanti
 Fedor Dostoevskij, Il giocatore, Garzanti

Ci sono scrittori per cui non servono introduzioni. La lettura delle loro opere è un rischio che ogni lettore deve correre in modo individuale, autonomo: troverà sempre una risposta, che nessun altro gli potrà suggerire, ai problemi, ai conflitti posti dalla propria epoca, dal proprio livello culturale. Dostoevskij è uno di questi scrittori.

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Un viaggio d’ombra verso la bellezza

Recensione di “Sputerò sulle vostre tombe” di Boris Vian

Boris Vian, Sputerò sulle vostre tombe, Marcos y Marcos
Boris Vian, Sputerò sulle vostre tombe, Marcos y Marcos

Tra verità e finzione, maschera e volto, intenzione e inganno. Nella diabolica sottigliezza delle parole e delle idee, nel travestimento di un nome, nel segreto inviolabile di un corpo, di un cuore, di una mente, di una volontà, e nella pianificazione paziente, caparbia di una vendetta; e ancora in una rabbiosa sfida letteraria che ha l’odore pungente e sgradevole della scommessa e la forma perfetta di un’opera d’arte. Sputerò sulle vostre tombe, violento, sconvolgente, furibondo romanzo di Boris Vian, è un viaggio d’ombra nella straziante sincerità della letteratura e allo stesso tempo la vertiginosa denuncia della sua essenziale irraggiungibilità; Leggi tutto »Un viaggio d’ombra verso la bellezza

La ferita aperta di ogni giorno

Recensione di “Amy e Isabelle” di Elizabeth Strout

Elizabeth Strout, Amy e Isabelle, Fazi Editore
Elizabeth Strout, Amy e Isabelle, Fazi Editore

Passaggi di tempo che il dolore, il rimorso e il rimpianto fanno sembrare eterni. Stagioni rapprese, congelate nell’identico, infinito ripresentarsi di un unico giorno. Piccole, incessanti onde di marea di dubbi, segreti, desideri e angosce, di frustrazioni e ansie, di sogni a occhi aperti di anime febbricitanti e corpi insonni che si rovesciano sulla terra arida e incolore di un tempo percepito come condanna, affronto, offesa, di un esistere indecifrabile e labirintico che non concede tregue e non conosce pietà.


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In fuga dentro casa

Recensione di “Corri, Coniglio” di John Updike

John Updike, Corri, Coniglio, Guanda
John Updike, Corri, Coniglio, Guanda

“[…] un personaggio cruciale, degno di collocarsi accanto al Gatsby di Scott Fitzgerald, all’Augie March di Bellow, allo Holden di Salinger, con una carica al tempo stesso realistica e simbolica. Nasceva con Harry Angstrom, detto Coniglio, un significativo esemplare di uomo senza qualità, figlio della «folla solitaria» teorizzata da David Riesman in un’altra opera paradigmatica”. Così Claudio Gorlier, nell’introduzione all’edizione pubblicata da Guanda di Corri, Coniglio di John Updike, inquadra l’antieroe protagonista di questo celebre romanzo, passo d’avvio di una saga che conta in tutto quattro libri.


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Dove tutti i colori valgono il grigio

Recensione di “Americana” di Don DeLillo

Don DeLillo, Americana, Einaudi
Don DeLillo, Americana, Einaudi

Una prova generale. Non nel senso in cui il proustiano Jean Santeuil lo è di Alla ricerca del tempo perduto – e perciò senza una trasparente continuità tematica, senza quel formicolante disordine espressivo che sempre qualifica un lavoro preparatorio, senza quella forma abbozzata, precaria ma potenzialmente ricchissima che è propria dell’appunto, dello schema di lavoro, in una parola senza consapevolezzaLeggi tutto »Dove tutti i colori valgono il grigio

Una successione di leggere variazioni

Recensione di “Il bambino scambiato” di Oe Kenzaburo

Oe Kenzaburo, Il bambino scambiato, Garzanti
Oe Kenzaburo, Il bambino scambiato, Garzanti

L’oggi è un tempo sospeso, un battito di ciglia in un rincorrersi continuo di slittamenti temporali, di ricordi che ne evocano altri, di particolari che si svelano d’improvviso e illuminano il presente di una luce nuova, di un significato prima di allora neppure immaginato. L’oggi è una variazione incessante, un ininterrotto vibrare, un mutare impercettibile; è il fluire dell’acqua, un’illusione d’identità sgretolata nel processo infinito del divenire.


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