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Recensioni

Recensioni di libri a cura de “Il Consigliere Letterario”, Paolo Vitaliano Pizzato.

Cerca l’autore, il genere o il tema di tuo interesse, sono disponibili centinaia di recensioni.

Perché nascere è precipitare nel caos

Recensione di “Il 42° parallelo” di John Dos Passos

John Dos Passos, Il 42°parallelo, BUR

“Il 42° parallelo ha un inizio cupo. Travolgente nella tristezza che spalanca davanti al lettore. Ai cui occhi si affaccia un paesaggio miserabile: baracche di legno, strade fangose, il freddo, gli effluvi, la salute malcerta degli abitanti. È l’emigrazione – in questo caso irlandese – che paga il suo tributo. E il romanzo comincia con una storia di lotta e di disperazione: «Quell’inverno ci fu uno sciopero alle Manifatture Chadwick e papà perse il posto».


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Da un’amica scrittrice

Recensione di “Trenta denari (una storia d’amore)” di Paolo Vitaliano Pizzato

Paolo Vitaliano Pizzato, Trenta denari (una storia d’amore), Prospero Editore

Trenta denari (una storia d’amore) edito da Prospero nel 2019, quarta fatica di Paolo Vitaliano Pizzato dopo Ripaferdine (Giraldi, 2017), inizia con un tenue fascio di luce che forse rappresenta l’offerta di un altrettanto tenue appiglio, dentro la stanza e dentro il protagonista, per la salvezza da un pervasivo sentimento di vergogna. E l’intero romanzo, difatti, si potrebbe intendere come un far luce su tale sentimento, attraverso la penetrazione della propria ombra da parte di Alberto De Monti.


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Le 20 regole del delitto imperfetto

Recensione di “La canarina assassinata” di S.S. Van Dine

S.S. Van Dine, La canarina assassinata, Barbera Editore

“I romanzi polizieschi di Willard Huntington Wright (in arte S.S. Van Dine) […] appartengono a pieno titolo alla ‘Golden Age’ della detective story […] e in particolar modo al cosiddetto whodunnit (‘giallo deduttivo’) […]: un investigatore (professionista o dilettante) conduce indagini su un delitto avvenuto in circostanze misteriose e inspiegabili (un’inquietudine soprannaturale sembra anzi percorrere le oscure vicende narrate), generalmente in un ambiente chiuso, e lo scrittore, che racconta la vicenda dal punto di vista dei testimoni del tutto incapaci di sbrogliare l’intricato filo della matassa, affida al suo ‘eroe’ il compito di ricostruire, attraverso percorsi logici e deduttivi alquanto rigorosi, l’esatto e imprevisto svolgimento dei fatti.


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A Galaad

Recensione di “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood

Margaret Atwood, Il racconto dell’ancella, Tea

Si racconta di un metodo sottile e brutale di tortura inflitto ai prigionieri di guerra: la distruzione dei documenti d’identità. Nulla, a prima vista, che abbia a che fare con il concetto a tutti noto di violenza, di brutalità, la cui connotazione è squisitamente fisica, legata a filo doppio a forme di dolore percepibili dai sensi, eppure, malgrado ciò, un’azione dalle conseguenze terribili; un gesto semplice, quello di strappare un foglio di carta, un documento, che ha il potere di distruggere una persona, di degradarla a uno stato che non ha più nulla di umano, di derubarla, una volta per sempre, di ciò che la caratterizza, la distingue da tutti gli altri.


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L’armonico stridore delle metafore

Recensione di “La pianista” di Elfriede Jelinek

Elfriede Jelinek, La pianista, SE

“A una prima parte, incentrata sul rapporto di Erika Kohut con la madre, segue nel romanzo la tormentata storia d’amore della donna con il suo allievo Walter Klemmer. Mentre nella prima parte la sequenza cronologica è interrotta da frequenti incursioni nell’infanzia e giovinezza di Erika – in cui, significativamente, la protagonista non è mai chiamata con il suo nome e si fa soggetto metaindividuale, definito dal pronome LEI (evidenziato tipograficamente) – nella seconda parte l’intreccio segue in modo quasi classico la peripezia del personaggio e la sua catastrofe finale […].


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Il vasto territorio dell’antiromanzo

Recensione di “La donna del tenente francese” di John Fowles

John Fowles, La donna del tenente francese, Mondadori

Inghilterra, 1867, una storia d’amore. In estrema sintesi, La donna del tenente francese, uno dei più noti romanzi di John Fowles, pubblicato nel 1969, è tutto qui. Uno straripare di sentimenti, un acuto dramma passionale che si consuma in un’età che tutti crediamo di conoscere, quella vittoriana, nella quale a prevalere sui moti del cuore sono la rigorosa obbedienza al dovere e il supino, militaresco ossequio alle convenzioni sociali.


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Un libro con Giancarlo

Recensione di “Un ragazzo normale” di Lorenzo Marone

Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, Feltrinelli

Giancarlo Siani, giornalista pubblicista de ‘ll Mattino’, è stato ammazzato dalla camorra sotto la sua abitazione, nel quartiere residenziale del Vomero, il 23 settembre 1985. Per rendergli giustizia e capire il perché del suo assassinio ci sono voluti dodici anni e tre pentiti. Nel 1997 la Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo i fratelli Nuvoletta e Luigi Baccante come mandanti dell’omicidio e Ciro Cappucci e Armando Del Core come esecutori materiali.


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Güero

Recensione di “Le strade di Laredo” di Larry McMurtry

Larry McMurtry, Le strade di Laredo, Einaudi

Joey Garza è un criminale. Un bandito inafferrabile che si muove lungo il confine tra Messico e Texas senza che nessuno quasi riesca a vederlo, rapina i passeggeri dei treni e uccide a sangue freddo chiunque gli capiti a tiro. Joey Garza è giovanissimo, è messicano ed è un güero, un uomo dalla pelle quasi bianca;
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Una qualsivoglia categoria letteraria

Recensione di “Considera l’aragosta” di David Foster Wallace

David Foster Wallace, Considera l’aragosta, Einaudi

Alzi la mano che è a conoscenza del fatto che ogni anno, negli Stati Uniti, vengono ricoverati in pronto soccorso, in seguito a castrazione autoinflitta, tra i dodici e in ventiquattro maschi adulti (dati dell’Accademia americana per la medicina d’emergenza). Ancora, si faccia avanti chi ritiene di dover annoverare come Grande (maiuscola d’obbligo) narcisista letterario, uno dei più grandi romanzieri contemporanei americani: Philip Roth. Proseguiamo: c’è qualcuno che pensi sia impossibile spiegare perché e in che modo Kafka sia comico?
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Il bianco e il nero

Recensione di “Terra di sangue” di Karin Brynard

Karin Brynard, Terra di sangue, E/O

Sudafrica. Huilwater è una delle tante fattorie ancora in mano alla popolazione bianca. L’apartheid, l’odiosa politica di segregazione razziale praticata ai danni della maggioranza nera del Paese è ormai una pagina di storia, ma le sue ferite, i suoi traumi, la scia di odio e la sete implacabile di vendetta che ha lasciato dietro di sé è ben più di una presenza, ben più di una minaccia, nelle città, nelle campagne, tra la gente.


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