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Premi Nobel per la Letteratura

 

Gli autori e le opere che hanno ottenuto il massimo riconoscimento letterario.

Nell’amore, nel dolore, nella vita

Recensione di “Nemico, amico, amante…” di Alice Munro

recensione Alice Munro, Nemico, amico amante... Einaudi
Alice Munro, Nemico, amico amante… Einaudi
 

La scrittura naturalmente fluida; la bellezza semplice e quasi disadorna di parole che sembrano attraversare tutto ciò di cui raccontano, coglierne l’esatto senso e offrirlo in dono al lettore; le atmosfere sospese, abbracciate nell’attimo in cui le cose, le grandi come le piccole, stanno per verificarsi; la vita, inafferrabile ma non per questo sfuggente, materia narrativa capace di rinnovarsi ogni giorno e per questa ragione colta con entusiasmo rispettoso, con una partecipazione intensa e nello stesso tempo pacata, con un’attenzione ai dettagli che assume i contorni dolcissimi e commoventi di una dimostrazione d’amore.

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Credere comunque nell’uomo, fidando in Dio

Recensione di “Il Dottor Zivago” di Boris Pasternak

recensione Boris Pasternak, Il Dottor Zivago, Feltrinelli
Boris Pasternak, Il Dottor Zivago, Feltrinelli

Due dimensioni, e altrettanti linguaggi, in apparenza in contrasto tra loro, si sovrappongono ne Il dottor Zivago, unico romanzo di Boris Pasternak, ferocemente avversato in patria ma che valse al suo autore, nel 1958, il premio Nobel per la letteratura;

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Come scoiattoli chiusi in una gabbia

Recensione di “La patente” di Luigi Pirandello

recensione Luigi Pirandello, La patente e altri unici, Alphaville
Luigi Pirandello, La patente e altri unici, Alphaville

Nel grottesco, tragicomico orizzonte del teatro di Luigi Pirandello l’uomo è nello stesso tempo protagonista e naufrago, unico polo d’attrazione delle storie raccontate e vittima designata di quelle stesse vicende, che paiono costruite apposta per ritorcersi contro di lui, quasi fossero pronte a consumare una vendetta preparata da tempo.

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Il trillo del diavolo

Recensione di “Doctor Faustus” di Thomas Mann

recensione Thomas Mann, Doctor Faustus
Thomas Mann, Doctor Faustus, Mondadori

 

Il demonio, si sa, si nasconde nei dettagli, e di dettagli, presentati al lettore in forma di riflessioni, approfondimenti, digressioni, allegorie, teorizzazioni, è ricchissimo Doctor Faustus di Thomas Mann, forse l’opera più colta e tormentata del grande autore tedesco. Iniziato nel 1943 e terminato due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, questo romanzo, che racconta la tragica esistenza di un compositore, Adrian Leverkühn, che stringe un accordo con il diavolo e in cambio dell’eterna dannazione riceve in dono anni di geniale creatività musicale, durante i quali scrive componimenti grandiosi e immortali, è la magniloquente rappresentazione di una sconfitta.Leggi tutto »Il trillo del diavolo

Una gloriosa, indimenticabile sconfitta

recensione - Saul Bellow, Il dono di Humboldt
Saul Bellow, Il dono di Humboldt, Oscar Mondadori

Definito dal suo stesso autore “un romanzo comico sulla morte”, Il dono di Humboldt di Saul Bellow, pubblicato nel 1975 (un anno prima che lo scrittore statunitense ricevesse il Nobel per la letteratura) e insignito del premio Pulitzer, oltre a essere un’agrodolce riflessione sul senso dell’esistere e sulla sua conclusione, è la ruvida esplorazione del mondo interiore di un uomo, delle sue speranze, dei sogni coltivati, delle sconfitte patite, delle illusioni cullate a dispetto di tutto e di tutti.

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La storia, interminabile epopea dei vinti

Recensione di “Grande seno, fianchi larghi” di Mo Yan

Mo Yan, Grande seno, fianchi larghi, Einaudi
Mo Yan, Grande seno, fianchi larghi, Einaudi

Un remoto angolo della Cina (Gaomi, provincia dello Shandong), un villaggio e i suoi abitanti, e in questo villaggio una famiglia in particolare, gli Shangguan, composta da moglie, marito, dai genitori dell’uomo e dalle sette figlie della coppia. Intorno, a perdita d’occhio, la natura rigogliosa, quasi selvaggia, sovrumana, eterna, indifferente a tutto quel che accade eppure in qualche modo esempio e monito per gli uomini.

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Il clown, maschera terribile del vero

Recensione di “Opinioni di un clown” di Heinrich Böll

Heinrich Böll, Opinioni di un clown, Mondadori
Heinrich Böll, Opinioni di un clown, Mondadori

Nella prosa di Heinrich Böll, nell’inflessibile pretesa di verità che la contraddistingue, nella radicale severità del suo procedere, la Germania ferita dall’incubo hitleriano, il Paese devastato dalla guerra che a fatica si rialza, prova a ricostruirsi una dignità e nel giro di pochi anni trova la forza per riorganizzarsi tanto a livello politico quanto dal punto di vista economico, ha nello stesso tempo la sua voce e una fredda, lucidissima coscienza critica.

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È un corpo nudo e deforme lo spirito dell’uomo

Recensione di “Cecità” di José Saramago

José Saramago, Cecità, Einaudi
José Saramago, Cecità, Einaudi

Una prosa di cristallina bellezza, capace di offrire al linguaggio nuovi orizzonti espressivi; un respiro narrativo potente, a tratti rabbioso, intriso di violenza ma anche di commossa pietà e tradotto in lucida metafora politica, nella dolorosa presa di coscienza dell’abisso morale in cui è sprofondato l’uomo, e ancora nell’appassionata rivendicazione di un’anima ferita, umiliata, schiacciata ma non vinta.Leggi tutto »È un corpo nudo e deforme lo spirito dell’uomo

L’Oriente e l’Occidente in una miniatura

Recensione di “Il mio nome è rosso” di Orhan Pamuk

Orhan Pamuk, Il mio nome è rosso, Einaudi
Orhan Pamuk, Il mio nome è rosso, Einaudi

Il mio nome è rosso, di Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, è un romanzo perfetto. Lo è dal punto di vista dell’architettura narrativa, che mescola magistralmente, armonizzandoli tra loro, generi differenti (il giallo, il racconto amoroso, quello d’avventura, l’invenzione fiabesca e la rievocazione storica), così come per quel che riguarda lo stile di scrittura, sempre equilibrato, affascinante, di incantevole bellezza formale e nello stesso tempo dotato di una capacità d’analisi, di una radicalità di pensiero e di una coerenza intellettuale di rara profondità. Leggi tutto »L’Oriente e l’Occidente in una miniatura