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Avventura

Recensioni di libri di genere avventura a cura de “Il Consigliere Letterario”.

Vite sacrificate sull’altare di irrealizzabili sogni

Recensione di “Cavalli selvaggi” di Cormac McCarthy

Cormac McCarthy, Cavalli selvaggi, Einaudi

Cormac McCarthy, Cavalli selvaggi, Einaudi

“Frasi che possono dare la vita o impartire la morte”. Così Saul Bellow definisce la prosa di Cormac McCarthy, il suo linguaggio splendido e violento, radicato nella viva primordialità della terra e scintillante di perfezione e dolore. Il raccontare di McCarthy ha il ritmo lento e inarrestabile della memoria e il respiro incessante dell’eternità della natura; sembra procedere a ritroso nel tempo, seguire un percorso di verità e d’essenza che assume il carattere prezioso di un conoscere non mediato e la forma perfetta di una riscoperta, di un viaggio all’origine stessa del mondo.


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A Vinland la Buona, sfregiata dalla lama di un’ascia

Recensione di “La camicia di ghiaccio” di William T. Vollmann

William T. Vollmann, La camicia di ghiaccio, Alet Edizioni

William T. Vollmann, La camicia di ghiaccio, Alet Edizioni

A metà tra storia e leggenda, tra ricostruzione di un lontanissimo passato e allegorica raffigurazione del mito, La camicia di ghiaccio di William T. Vollmann è un’opera unica, un romanzo di assoluta originalità e di travolgente bellezza.Leggi tutto »A Vinland la Buona, sfregiata dalla lama di un’ascia

La balena, confine invalicabile di ogni ambizione

Recensione di “Moby Dick” di Herman Melville

Herman Melville, Moby Dick, Mondadori

Herman Melville, Moby Dick, Mondadori

Nella staticità forzata di un viaggio per mare, nella presenza opprimente dell’infinità che da ogni lato circonda i naviganti, negli spazi chiusi, saturi e claustrofobici di una nave, che per l’equipaggio è al medesimo tempo casa e prigione, nel ribollire incessantemente minaccioso dell’ignoto, nel paziente ricamo di un ineluttabile destino di tragedia.

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Canton, approdo dei sogni e dimora d’incubi

Recensione de “Il fiume dell’oppio” di Amitav Ghosh

recensione - Amitav Ghosh, Il fiume dell'oppio

Amitav Ghosh, Il fiume dell’oppio, Neri Pozza

Si dipana lungo il filo rosso della tempesta, e del suo incontrollabile furore, il bellissimo romanzo di Amitav Ghosh Il fiume dell’oppio, secondo capitolo della Trilogia della Ibis. Chiuso con un fortunale il primo libro, Mare di papaveri (di cui ho già scritto nel blog), lo scrittore indiano per prima cosa si preoccupa di assicurare continuità logica e cronologica alla trama (offrendo in tal modo un sicuro appiglio ai lettori, che non rischiano di perdersi tra le decine di personaggi e l’estrema ricchezza della rievocazione storica), poi si concentra su un racconto che, per struttura e stile, è l’esatto opposto di quello narrato nell’opera d’esordio.

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Sulle tracce di Solomon

Recensione di “Solomon Gursky è stato qui” di Mordecai Richler

Mordecai Richler, Solomon Gursky è stato qui, Adelphi

Mordecai Richler, Solomon Gursky è stato qui, Adelphi

Pur padroneggiando con consumata maestria la tecnica narrativa, Mordecai Richler sembra non stancarsi mai di mettere alla prova il proprio talento, di sfidarlo. Con spregiudicata naturalezza d’acrobata, la sua prosa corre sul filo sottilissimo che separa forma e contenuto; da entrambi gli elementi distilla l’essenza (quasi fosse un chimico, o per dir meglio un alchimista, nelle cui formule scienza, magia e sogno hanno la medesima importanza) e dà loro unità e compiuta espressione nella forma del romanzo.


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