Sentirsi all’inferno non significa affatto esserci davvero. A scoprirlo, al termine di una notte trascorsa tra chiacchiere (superflue) e bevute (eccessive) in compagnia di due compagni quasi occasionali – un collega appena conosciuto e un amico di quest’ultimo – Leggi tutto »Nel Lower East Side
Recensione di “Antropologia come educazione” di Tim Ingold
Tim Ingold, Antropologia come educazione, La Linea
Immaginate di programmare una passeggiata. Tutto ciò di cui avete bisogno è una buona capacità di organizzazione. Non dovete fare altro, in fondo, che decidere il tragitto, scegliere l’ora più adatta per affrontarlo, indossare l’equipaggiamento migliore possibile, partire e giungere a destinazione. Sani e salvi. E forse (e questo forse è di estrema importanza) identici a come eravate quando vi è venuto in mente di impegnarvi in un’escursione. Ma cosa avete fatto davvero?
Recensione di “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas
Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo, Einaudi
Più che un romanzo sull’umano, il romanzo dell’umano, di tutto ciò che dell’umano è nutrimento. Romanzo di passioni, dunque, di sentimenti, di abissi e vertigini, vendette e perdoni, egoismi e nobilissimi abbandoni, cadute e rinascite, tragedie e lieti scioglimenti. Leggi tutto »Platone e la vendetta
Recensione di “Il crollo dellla Galassia centrale” di Isaac Asimov
Isaac Asimov, Il crollo della Galassia centrale, Mondadori
“L’Impero Galattico era in piena decadenza. Era un Impero colossale, che comprendeva i milioni di mondi esistenti da un capo all’altro dell’immensa doppia spirale chiamata Via Lattea. La decadenza e la caduta di un Impero tanto enorme era altrettanto colossale, ma anche lenta, data la sua vastità. Questa decadenzaLeggi tutto »“Con una precisione assoluta”
Recensione di “Storia militare della seconda guerra mondiale” di Basil Henry Liddell Hart
Basil Henry Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Mondadori
“«Niente ha più successo del successo» è un famoso detto ispirato a un vecchio proverbio francese. Ma spesso la realtà dimostra, in un senso più profondo, che «niente ha più successo dell’insuccesso».Leggi tutto »Gli uomini e le armi
Recensione di “L’anno del pensiero magico” di Joan Didion
Joan Didion, L’anno del pensiero magico, Il Saggiatore
Gli episcopali prendono la comunione, sono i cattolici a riceverla. A prima vista può sembrare soltanto una differenza di atteggiamento, e naturalmente è anche questo, ma non è soltanto questo. Gli episcopali e i cattolici. Leggi tutto »I cattolici e gli episcopali
L’orrore mutato in comicità, la paura che si dissolve in un ghigno, la realtà vestita d’assurdo, così strettamente aggrovigliata a situazioni improbabili, assurde e folli da perdere qualsiasi somiglianza con il vero, con tutto ciò che ha qualche probabilità di accadere. Leggi tutto »L’oro e la morte
Recensione di “Il console onorario” di Graham Greene
Graham Greene, Il console onorario, Mondadori
A distinguere le categorie letterarie di dramma e commedia può essere una robusta linea di confine oppure qualcosa di decisamente più sfumato, labile e poroso, qualcosa che ha molto a che fare con lo stile di scrittura, il ritmo della narrazione, il tono dei dialoghi, la costruzione dei personaggi. Leggi tutto »La misura del coinvolgimento
“Appena Bernard Malamud seppe di aver vinto il National Book Award si mise in strada e passeggiò a lungo. Camminò per le vie che conosceva e proseguì per alcuni isolati sperduti, quando sentì di essere stanco si inoltrò in un parco pubblico. Si sedette su una panchina, era quasi sera e ci pensò su. Leggi tutto »Bober lo sconfitto e Frank l’ebreo
L’attrazione che muta in repulsione, il desiderio che si fa disgusto, il corpo che sembra perdere ogni bellezza, ogni armonia, ogni incanto, per ridursi ai suoi elementi primi, alla carne grigia e inerte insultata dal tempo, al moltiplicarsi delle sue imperfezioni, a quell’anonimato replicato in milioni di volti, gambe, mani, busti, fianchi cui inutilmente si tenta di fuggire attraverso il seducente miraggio della biancheria intima più costosa e raffinata, o nascondendosi nella rassodante illusorietà di creme per la pelle, o ancora trasformando se stessi in qualcosa d’altro immergendosi nello stregato calderone del belletto, dove senza sosta bollono gli ingredienti di una seduzione nata vecchia: le mille e mille sfumature del rossetto, i colori posticci del fard, le scale di intensità del pallore regalate dalla cipria.Leggi tutto »Verso la fine