Di Medea qui non c’è traccia
Recensione di “Un giorno perfetto” di Melania G. Mazzucco

Melania G. Mazzucco, Un giorno perfetto, Rizzoli
Qual è il significato dell’espressione “troppo amore”? Di più, ha davvero un senso una
Melania G. Mazzucco, Un giorno perfetto, Rizzoli
Qual è il significato dell’espressione “troppo amore”? Di più, ha davvero un senso una
Javier Marìas, Tomàs Nevinson, Einaudi
“Ti ricordo che i reati vanno in prescrizione […]. Che
Meyer Levin, Compulsione, Adelphi
“Prima di A sangue freddo, prima del Canto del boia, fu Compulsion di Meyer Levin l’alfiere di
Emilio De Marchi, Il cappello del prete, BUR
La promessa, capolavoro di Friedrich Dürrenmatt (nel blog trovate la recensione, dovesse interessarvi), spiega come meglio non si potrebbe per quale ragione il giallo letterario classico e i suoi grandi eroi
Leggi tutto »Il castigo del delitto
Richard Price, La vita facile, Neri Pozza
Sentirsi all’inferno non significa affatto esserci davvero. A scoprirlo, al termine di una notte trascorsa tra chiacchiere (superflue) e bevute (eccessive) in compagnia di due compagni quasi occasionali – un collega appena conosciuto e un amico di quest’ultimo –
Leggi tutto »Nel Lower East Side
Raccontare a distanza dai fatti. Ricostruire un tassello dopo l’altro. Farlo con metodo, ordine, osservando da ogni possibile punto di vista e convergendo, poco alla volta, verso un’unica prospettiva. In una parola, ripercorrere. Riguardare. Vedere di nuovo. Ricordando. E alla fine confessando.Leggi tutto »Un cieco orizzonte
Tutto comincia poco dopo le cinque di una fredda mattina. Il palcoscenico è l’incolore, depressa periferia milanese. L’architettura nata povera degli edifici popolari, le strade invase dalla fanghiglia, il cemento dell’urbanizzazione stretto d’assedio dal verde selvatico di una campagna che sembra non volerne sapere di farsi città, l’esibita miseria delle roulotte di fortuna di un campo nomadi, strette le une alle altre nella grottesca imitazione di un abbraccio. Comincia tutto qui, agli estremi confini di una Milano che faticosamente cerca di stirare le proprie membra, di ingrandirsi, svilupparsi, crescere.Leggi tutto »Inchiostro rosso sangue
“Lo si confessi: tutti hanno letto prima o poi dei ‘gialli’, e proprio quelli del settimanale mondadoriano per lunghi anni dedito ai modelli più ‘classici’, da Edgar Wallace ad Agatha Christie e oltre, dai meccanismi limati e riconoscibili, presto familiari. Ho conosciuto fior di intellettuali e austeri professionisti che confessavano, in verità senza vergogna, di rilassarsi leggendo gialli.
Un uomo che desidera amare ed essere amato ma che dei suoi sentimenti, che non conosce, e di cui non ha mai fatto davvero esperienza, ha quasi paura. Un uomo che sogna, immagina, fantastica, e che un giorno, trascinato da una forza che sente quasi come estranea ma che pure, in qualche modo, proviene da lui, da quel che prova, riesce a dare concretezza, a tramutare in realtà, ciò che ha sempre voluto, e si ritrova catapultato da un anonimo paesino norvegese al caotico arcobaleno di colori, suoni e umanità di una megalopoli indiana: Bombay.
Come può la fredda confessione di un omicidio esprimere un amore così forte da sfiorare l’assoluto? Come è possibile che una vita intera trascorsa al fianco di una persona, con tutto quello che ha significato, in un solo istante svanisca riducendosi a finzione, a menzogna, a patetico inganno? Quale ragione può esserci perché qualcosa di molto simile a un sogno d’improvviso si muti in incubo, in tragedia, in disfatta?